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Consigli » Curiosità



Fasi riparazione di un'auto
Come si svolge la riparazione di un veicolo sinistrato?
 
Può essere banale ricordarlo per un addetto ai lavori ma per nulla scontato per il cliente. Scopri le varie fasi...


1) Il primo passo alla consegna del veicolo per le riparazioni è l’accettazione. E’ una fase importante per evitare fraintendimenti e complicazioni. L’accettatore compila “l’ordine di riparazione” (ODR) sul quale verrà riportato l’oggetto della riparazione nonché tutte le richieste del cliente. Il cliente sottoscrive l’ordine ed il riparatore vi si deve ricondurre.


2) In una prima fase il dispositore/capo officina, dispone le fasi, i tempi e le risorse umane che devono alternarsi nella riparazione. Il capo officina ha anche il compito di supervisionare le varie operazioni e documentarle fotograficamente se richiesto dal caso specifico.


3) La riparazione di carrozzeria di un veicolo si svolge in fasi. Le fasi o operazioni si possono riassumere in: Stacco/riattacco, lattoneria, verniciatura e finitura. Queste fasi possono essere eseguite da diversi operatori ma anche da un’unica persona quando questa abbia le competenze e l’esperienza necessarie.


4) Il primo approcio con il veicolo consiste nello smontaggio. E’ in questa fase che viene stilato l’ordine dei ricambi e viene verificata da parte del capo officina l’effettiva rispondenza dei danni subiti da quelli presunti. Se necessario viene avvertito il cliente o il perito assicurativo.


5) La fase successiva consiste nella raddrizzatura e viene effettuata dal “lattoniere” o “lamierista”. Lo specialista si occuperà di ripristinare la forma dei lamierati esterni e nei casi più gravi di riallineare la geometria della scocca deformata dall’urto, anche mediante l’uso del banco di “calibratura” e delle “dime”. Il banco di calibratura è uno strumento che permette di ancorare quindi bloccare la scocca del veicolo e successivamente calibrarla ovvero “tirarla” con sistemi idraulici. Le “dime” non sono altro che degli organi meccanici di misura, verifica ed ancoraggio delle parti sostituite. Il lamierista grazie ai disegni quotati delle scocche dei vari veicoli ed appunto a queste “dime” di riscontro “tira” il veicolo fino a che alcuni ben determinati punti di riferimento non tornano a combaciare con le dime.


6) La sostituzione dei lamierati interni portanti della scocca viene effettuata sempre mediante l’uso delle dime specifiche o universali, garantendo il ripristino della geometria nelle giuste tolleranze. Le stesse dime quindi dopo la calibratura vengono utilizzate per posizionare correttamente ed ancorare le parti di scocca nuove prima della loro saldatura.


7) I lamierati interni della scocca deformati non devono essere necessariamente sostituiti. Quando l’intervento di raddrizzatura non ne comprometta la robustezza e garantisce il ripristino delle geometrie il lamierista procede con la raddrizzatura. Nel caso cui si renda necessaria la sostituzione, la parte danneggiata viene asportata mediante taglio e spuntatura quindi sostituita con un nuovo pezzo, per intero o parzialmente a seconda del caso.


8) Tutti le parti non riparabili vengono sostituite con ricambi nuovi, originali e/o omologati come risulta dalla documentazione fiscale.


9) In casi particolari, veicoli d’epoca, riparazioni antieconomiche e/o dietro specifica richiesta del cliente possono essere utilizzati anche ricambi d’occasione. L’utilizzo di queste parti deve essere limitato a parti che in alcun modo non possano influire sulla sicurezza del veicolo anche indirettamente. Quindi sono esclusi gli elementi strutturali, ed i dispositivi di sicurezza attiva e passiva. Queste parti non godono di alcuna garanzia.


10) Dopo essere stati accuratamente puliti e sgrassati sulle parti viene applicato un primario d’aderenza, un sigillante riempitivo a pennello e successivamente un sigillante antirombo ed antighiaia al fine di proteggere le parti metalliche dalla proiezione dei sassi durante la marcia.


11) La raddrizzatura dei lamierati danneggiati viene effettuata al meglio per quanto consentito dalle attuali metodologie di riparazione in modo da richiedere l’applicazione di minime quantità di stucchi per ottenere sempre e comunque un perfetto risultato finale.


12) Le parti raddrizzate vengono rifinite mediante l’applicazione di stucchi poliestere


13) I componenti in materiale sintetico plastico o termoindurente danneggiati in genere (paraurti, fanali) vengono sostituiti al fine di garantire la durata e le caratteristiche meccaniche originali. Tuttavia in casi particolari, veicoli d’epoca, riparazioni antieconomiche e/o dietro specifica richiesta del cliente se possibile si effettua la riparazione con resine, polimeri bicomponente o sistemi di saldatura o graffatura. Tali riparazioni non sono tuttavia oggetto di garanzia.


14) Sulle parti preparate come descritto viene applicato un primario d’aderenza per le parti metalliche ed uno specifico per le plastiche, successivamente uno strato di fondo riempitivo e dopo un’attenta rifinitura l’ auto è pronta per la verniciatura finale. La gamma di colori, la strumentazione gli impianti e particolari tecniche di verniciatura permettono di ottenere risultati ineccepibili in materia di rispondenza della tinta, aspetto del manto di finitura e corrispondenza del colore con quello delle parti non riparate, la qualità delle tinte utilizzate permette di garantire la durata del risultato nel tempo, nel rispotto dell’ambiente e delle normative.


15) Terminata la verniciatura viene effettuato il rimontaggio e secondo il tipo di intervento subito si effettuano le seguenti operazioni: Riconnessione dispositivi elettronici, verifica anomalie centralina elettronica, verifica integrità meccanica sistemi di sicurezza passiva test impianto elettrico, registrazione fari, registrazione profili e fughe delle parti esterne, assetto ruote, test infiltrazione acqua, verifica funzionamento meccanismi ed accessori, controllo e rabbocco livelli liquidi e ricariche.


16) Prova su strada, Lavaggio e finitura


17) Il veicolo è pronto per la consegna al cliente che accompagnato dal capo officina prenderà visione del veicolo nel complesso e verrà edotto degli interventi effettuati.
 


Domande e risposte
Domande e risposte per la cura dell'auto
 
COME FACCIO A SAPERE QUANDO HO BISOGNO DI RINNOVARE LA CARROZZERIA?
Dopo aver lavato e asciugato l'auto, accarezzate con il palmo della vostra mano la parte superiore della carrozzeria. Non stupitevi se quello che sentirete sarà una superficie ruvida e irregolare. La rugosità che sentirete è causata da contaminanti ambientali nocivi, come la polvere dei freni, resina degli alberi, catrame e altro, che si sono incollati alla vostra vernice. La maggior parte di questi contaminanti vengono rimossi con un lavaggio immediato, tuttavia, altri restano e intaccano la carrozzeria, settimana dopo settimana; se non trattata a poco a poco aumenta l'opacità e diminuisce la lucentezza delle superfici. Per rimuovere questi contaminanti attaccati e ridonare alla tua carrozzeria l'effetto "liscia come il vetro", è necessaria un'ulteriore operazione: quella del passaggio del polish a tutta la carrozzeria, dandole nuovamente l'effetto perso nel tempo.


QUANTE VOLTE DEVO RINNOVARE LA CARROZZERIA?
Non esiste una regola che possa essere applicata a tutte le automobili. Molti fattori determinano, infatti, quanto spesso il "polish" è consigliato per il vostro veicolo (dove lasciate l'auto di notte, quanto spesso la lavate, le condizioni ambientali dalle zone in cui abitate, ecc.). Tuttavia, si può facilmente determinare quando passare il "polish" con un semplice test: ogni volta che lavate l'auto passate il palmo della mano pulito sulla parte superiore della carrozzeria; se sentite la superficie irregolare, sarà tempo di rinnovarla.


DEVO PREPARARE LA CARROZZERIA PRIMA DI STENDERE IL "POLISH"?
Valuta le condizioni della tua carrozzeria prima di procedere all'applicazione del "polish". Solo perchè a vista la vernice ti sembra priva d'imperfezioni o non è danneggiata, non significa che sia luminosa e lucente come il primo giorno. Ci sono molti fattori che, se non trattati in maniera corretta, possono rendere difficoltoso il ripristino della vernice all'originale splendore. Ci sono due tipi di difetti da ricercare nella vernice. Quelli sopra la superfice della vernice includono: inquinamento da gas di scarico, insetti, catrame, resina, sporcizia ed escrementi freschi d'animali. Quelli sotto la vernice includono: graffi, graffi da autolavaggio, ossidazione, macchie da pioggia acida, vecchi escrementi d'animali ed altri depositi. E' quindi bene eliminare tutte queste imperfezioni prima di stendere il "polish".


COME POSSO VALUTARE CORRETTAMENTE LO STATO DELLA MIA VERNICE?
Dovresti ispezionare la superfice della tua carrozzeria "ad occhio" o "a tatto". Guarda la vernice da ogni angolo ed inclinazione e cerca soprattutto i piccoli graffi causati dalle spazzole del lavaggio automatico, altre scalfiture o aree danneggiate. Idealmente dovresti procedere in queste operazioni sia alla luca del sole che alla luce artificiale per controllare i difetti visibili con diverse fonti luminose


"POLISH" LIQUIDO O IN CREMA?
Sono entrambi formulati per offrire lo stesso risultato, sia che tu decida per l'uno o per l'altro.


ALLE VERNICE DEVO APPLICARE POLISH O CERA?
Oggi c'è una gran confusione sulla differenza fra polish e cera anche tra i professionisti stessi. I professionisti della cura dell'auto, però sanno che c'è una gran differenza fra i due prodotti. Il polish serve per eliminare dalla vernice i micrograffi e creare una pellicola di lucentezza impossibile da ottenere con una cera. Un'applicazione di polish dovrebbe essere seguita da una di cera per proteggere la lucentezza ed estendere la funzione del polish.


QUANTO TEMPO DURA LA CERA?
Non esiste una risposta standard in quanto ci sono molte variabili che influenzano la durata: tipo e condizione della vernice, l'ambiente locale, la durata dell'esposizione al sole, la qualità e il tipo di cera e la sua applicazione, la qualità del lavaggio auto, ecc. ecc. In generale si consiglia di incerare l'auto ogni 2-4 mesi.


COME FACCIO A PROLUNGARE LA LUCENTEZZA DELLA VERNICE?
I lavaggi regolari e con ottimi shampii aiutano a mantenere elevato il livello di brillantezza.


COME FACCIO A LAVARE LA CARROZZERIA LIMITANDO LA CREAZIONE DI MICROGRAFFI?
Praticamente è impossibile contare quanti piccoli graffi si causano alla vernice durante il processo di lavaggio e pulizia. Osservando la carrozzeria alla luca del sole ci si può accorgere di quante imperfezioni essa presenti. Piccole particelle di sporco che sono sulla vernice vengono intrappolate dalle spugne graffiando dunque tutta la carrozzeria. Questo inconveniente può essere limitato spruzzando un detergente liquido chiamato comunemente "datergente prelavaggio", sistolare e sciacquare bene possibilmente con un idropulitrice prima di procedere al lavaggio vero e proprio con shampoo e spugna.


QUANTO SHAMPOO DEVO METTERE IN UN SECCHIO D'ACQUA?
La dose corretta per l'utilizzo dello shampoo è di 30 ml ogni 5 litri d'acqua.


E' INDIFFERENTE LAVARE L'AUTO AL SOLE O ALL'OMBRA?
Assolutamente no! L'auto deve essere lavata rigorosamente all'ombra e quando la superfice della carrozzeria è fredda.


DEVO SEMPRE ASCIUGARE L'AUTO DOPO LAVATA?
La risposta è ovvia: SI

 


L'airbag e i suoi segreti
Cerchiamo di capirli…
 
 
C’è chi si lamenta perché non sono scattati e chi sostiene che si sono attivati senza motivo. In realtà i palloni salvavita svolgono (bene) un lavoro molto complesso. Vediamo come...
Dimenticate tutto quello che avete visto nei film, soprattutto nelle commedie americane: gli air-bag non si gonfiano come zampogne e non rimangono pieni d’aria schiacciando il guidatore contro il sedile. Nel mondo reale le cose non stanno affatto così. Il cosiddetto pallone salvavita è un sistema di sicurezza molto sofisticato che, in meno di un battito di ciglia, protegge gli occupanti della vettura. Come si può intuire, un compito tutt’altro che semplice, svolto in maniera sostanzialmente sconosciuta alla gran parte degli automobilisti. E, invece, comprenderne il funzionamento servirebbe, eccome. Potrebbe scongiurare molte situazioni di potenziale pericolo: guidare senza cintura, per esempio, o alloggiare seggiolini (o bagagli) sul sedile destro senza disinserire l’airbag del passeggero.


Non solo: approfondire la conoscenza di questo dispositivo è anche utile per chiarire le idee a tutti coloro che, coinvolti in un incidente, ne contestano l’efficacia. A partire da alcune persone che raccontano come gli airbag della loro vettura si siano attivati anche a fronte di un urto modesto, come testimoniato dai lievi danni alla carrozzeria, con conseguente lievitazione dei costi di riparazione. Per ripristinare i palloni salvavita, infatti, bisogna sborsare un sacco di soldi, cifra che cresce ulteriormente se a seguito dell’urto si è attivato anche l’airbag passeggero, danneggiando l’intera plancia e sfondando pure il parabrezza. Alcune persone, invece, sono rimaste sorprese dal fatto che gli airbag siano rimasti tranquillamente al proprio posto, pur avendo preso una gran botta che ha distrutto mezza macchina. In realtà, nella stragrande maggioranza dei casi tutto ha una chiara spiegazione tecnica: i difetti del dispositivo, che pure non mancano, sono più rari di quanto si pensi. Ad ogni foto troverete i dettagli sul raffinato meccanismo che sta alla base del funzionamento dei sistemi di protezione passiva e sulle possibili cause di apparenti anomalie. In un senso o nell’altro.


Come funziona?
Gli airbag sono sacchi di tessuto speciale gonfiati da un generatore di gas. Questi “cuscini d’aria” si sgonfiano immediatamente dopo l’urto. La centralina ha il compito di valutare se la violenza e la direzione dell’impatto richiedono la loro attivazione. L’intensità (ossia il valore della decelerazione) è il dato sul quale si basa l’elettronica, che dispone di 20 millisecondi per decidere. La decelerazione dipende sia dall’auto sia dalla forma e dalla rigidezza dell’ostacolo: un impatto a 20 km/h contro un muro di cemento equivale a un tamponamento di un’auto a 40 km/h.


Quando deve attivarsi?
Gli airbag non devono gonfiarsi se l’impatto ha un’intensità inferiore a quella equivalente a un urto contro un muro a una velocità compresa tra i 14 e i 20 km/h: il valore è variabile perché le carrozzerie dei diversi modelli non si comportano allo stesso modo. Esiste anche una soglia oltre la quale i cuscini si devono gonfiare: è equivalente a un urto contro un muro a velocità tra i 24 e i 28 km/h. In ogni caso parliamo di decelerazioni pari almeno a 8 g, che non è poco: otto volte quella di una frenata d’emergenza.


Perché interviene se l’urto non ha provocato danni vistosi?
Paraurti sempre più estesi nascondono i danni effettivi. Succede soprattutto sulle vetture piccole, progettate per comportarsi al meglio anche nei severi test Euro NCAP e per questo dotate di una struttura frontale assai rigida. Il che comporta elevate decelerazioni, che fanno intervenire gli airbag anche quando le deformazioni sono modeste. Comunque, attivazioni indesiderate sono possibili: si verificano, per esempio, nel caso di urti che interessino la zona in cui è installata la centralina di gestione del pallone salvavita. Nonostante siano stati sviluppati software specifici per evitare gonfiaggi indesiderati, le condizioni reali di utilizzo dell’auto sono talmente varie da non garantire una completa immunità.


Perché a volte non si apre anche se la carrozzeria è mal ridotta?
Vi sono urti che, pur provocando notevoli deformazioni e danni all’auto, comportano livelli di decelerazione inferiori a quelli necessari per far scattare il gonfiaggio dei cuscini. Per esempio, gli impatti al centro del paraurti contro alberi o paletti, in una zona cedevole dove anche deformazioni di 20-25 cm sono abbinate a livelli di decelerazione che non raggiungono le soglie di attivazione. Lo stesso accade quando l’impatto interessa lo spigolo del muso, per poi proseguire lungo tutta la fiancata, senza però colpire in pieno la ruota anteriore: i danni sono ingenti, ma la decelerazione rilevata dalla centralina è inferiore alla soglia minima oltre la quale gli airbag devono azionarsi. Lo stesso in caso di urti multipli, con danni estesi: può darsi che nessuno di tali impatti superi il valore di attivazione.


Può provocare lesioni?
Escoriazioni o ustioni superficiali, solitamente di lieve entità, possono essere provocate per lo sfregamento contro il tessuto del cuscino o per la fuoriuscita di gas caldo. Se l’airbag si gonfia quando le braccia sono incrociate sopra il volante, il coperchio può provocare fratture. I rischi di lesioni più gravi si rivelano quando i passeggeri sono seduti in posizione scomposta o diversa da quella prevista. Sotto questo punto di vista, gli airbag più pericolosi sono quelli frontali. Per questo motivo è fondamentale che gli occupanti indossino le cinture e che i bambini viaggino nei seggiolini. Chi utilizza gli occhiali deve preferire lenti infrangibili; anche chi non li porta potrebbe avere lesioni agli occhi per via dello sfregamento del sacco contro il tessuto, ma non va dimenticato che i danni ai bulbi oculari potrebbero risultare ben più gravi in assenza di palloni salvavita.


E’ normale che il parabrezza si rompa?
E’ un danno collaterale frequente e difficilmente evitabile in caso di attivazione dell’airbag lato passeggero. Il cedimento del cristallo si verifica perché il parabrezza viene utilizzato come superfice d’appoggio per guidare in modo ottimale l’espansione del voluminoso cuscino del passeggero, scaricando verso l’alto la notevole potenza del gas che sta gonfiando il sacco ad alta velocità. Si tratta di una strategia voluta, perché in questo modo la violenta espansione del cuscino non è diretta verso la testa del passeggero. Si possono evitare danni inutili ricordandosi di disinserire l’airbag lato passeggero, con l’apposito interruttore, ogni volta che il sedile destro non è occupato.


Il gas è pericoloso?
Non risultano rischi documentati per la salute. Si tratta, infatti, soprattutto di azoto, lo stesso gas contenuto nell’aria che respiriamo. Non si può tuttavia escludere che il talco applicato all’interno del sacco e il particolato (la polvere finissima prodotta dalla combustione della sostanza che genera il gas) possa provocare allergie su soggetti sensibili.


C’è una data di scadenza?
Solitamente i sistemi di sicurezza passiva sono garantiti per dieci anni. Si tratta di una limitazione più formale che sostanziale e non vale per tutti i veicoli. In ogni caso, dal punto di vista legale, dopo un decennio i sistemi di ritenuta andrebbero sostituiti o ricertificati in qualche modo dal produttore. Si tratta di una prescrizione che serve principalmente alle Case per porsi al riparo dalle conseguenze derivanti da eventuali anomalie. Vari test effettuati su airbag molto vecchi hanno evidenziato che i generatori di gas funzionano ugualmente: al massimo può ridursi la velocità di gonfiaggio. Comunque, qualora ci fosse un guasto alla parte elettronica del sistema, si accenderebbe la spia che ne segnala il malfunzionamento.